Per il settimo anno consecutivo Cortona torna a essere il palcoscenico della fotografia contemporanea. Dal 13 luglio al 1 ottobre 2017 il festival internazionale di fotografia Cortona On The Move ospiterà tanti protagonisti della fotografia internazionale, dai grandi maestri ai giovani talenti.
Le mostre fotografiche e gli eventi animeranno il centro storico della cittadina toscana. L’idea é proprio quella di fondere la secolare tradizione artistica e culturale di quelle antiche colline con le nuove visioni contemporanee.
Per questo il festival è “On The Move”, sempre in movimento, cercando e guardando, chiedendo e ascoltando, per tenere gli occhi aperti sul mondo, e sentendo tutte le sensazioni che si possono provare osservandolo attraverso la fotografia.
Tra le mostre di quest’anno c’è Foreigner di Daniel Castro Garcia, progetto con cui ha documentato per due anni gli arrivi dei migranti nelle zone europee che vanno dai Balcani a Calais. Il fotografo britannico ha scelto di raccontare le storie individuali delle persone incontrate in questo lungo viaggio, evitando i sensazionalismi. Con Foreigner, che è diventato un libro, Castro Garcia ha vinto l’International photography award della rivista British Journal of Photography e ricevuto un sostegno economico dall’agenzia Magnum per continuare il progetto.
The meaning of a nation – Russia and its neighbours: Georgia and Ukraine è il lavoro di Justyna Mielnikiewicz esposto al festival. La fotografa polacca (1973) racconta il difficile percorso di distacco dalla Russia che hanno affrontato la Georgia e l’Ucraina. Dopo il crollo dell’Urss questi due paesi hanno infatti cercato di non rimanere nella sfera di influenza sovietica, una scelta pagata con due conflitti, nel 2008 e nel 2014, e ancora non risolti del tutto. Mielnikiewicz si concentra su aspetti della vita quotidiana e sui simboli e le ricostruzioni storiche che queste terre usano per costruire un’identità nazionale.
Con Zurumbático, Luis Cobelo (1970) realizza un omaggio personale a Cent’anni di solitudine, il libro di Gabriel García Márquez uscito nel 1967. Cobelo ha viaggiato nel nord della Colombia, dove nacque Márquez e anche la sua opera, e costruisce un lavoro ricco di fantasia, realtà e mistero. Ma per il fotografo il romanzo è solo un punto di partenza per comprendere cosa significa essere latinoamericano e accorgersi che “le cose sono come sono, non esiste alcun realismo magico”.
Tra le cose da vedere quest’anno ci saranno anche una mostra che raccoglie una selezione delle foto che Pete Souza, fotografo ufficiale di Obama, ha scattato negli 8 anni di mandato dell’ex presidente degli Stati Uniti; American Woman: 40 Years, sulla rappresentazione delle donne e i lavori di Donna Ferrato, fotografa statunitense conosciuta soprattutto per le sue foto sulla violenza domestica. Da non perdere anche Geography of Poverty, di Matt Black, sulle comunità più povere degli Stati Uniti e la mostra di Pierfrancesco Celada, vincitore del concorso Happiness on the move con il progetto Instagram pier, Hong Kong.