Con la sua IX edizione si è appena concluso il Live Cinema Festival 2022 a cura di Claudio Guerrieri di cui The Trip è media partner. Dal 22 al 25 settembre nella splendida cornice del Palazzo delle Esposizioni, talks, screenings, installazioni AV, workshop e simposi, sono stati gli appuntamenti quotidiani della rassegna.
Il prequel del Live Cinema Festival di quest’anno, attivo già dal 1° agosto, ha visto diverse location della Capitale animarsi di performance live, regalandoci un’estate all’insegna dell’arte contemporanea, in particolare nel campo AudioVisual.
Ogni serata dedicata alle 12 performance AV di artisti internazionali è stata anticipata da un Symposium che, con curatori e professionisti, ha affrontato con differenti approcci la tematica “Musica e Immagine: che aspetto ha il suono?”, speculando sul rapporto sinestetico tra suono e immagine nella performance audiovisiva in tempo reale.
La ricercatrice Elena Giulia Abbiatici, storica dell’arte, autrice e curatrice d’arte contemporanea, con la sua pubblicazione “The Eternal Body. I sensi umani come laboratorio di potere, tra crisi ecologica e transumanesimo” ha inaugurato il primo giorno di festival.
Ad arricchire il programma è stata anche l’esperienza didattica con Tom Scholefield aka Konx-om-Pax, artista dell’etichetta di culto della musica elettronica Planet Mu, che ha condiviso il suo flusso di lavoro e la creazione di elementi visivi 3D astratti durante le sue esibizioni dal vivo.
Nella sala Auditorium, in contemporanea con le performance, ogni sera è stato proiettato il documentario Visualist “Those Who See Beyond” di Pedro Pantaleón e Manuel Cid, anticipato da talk con gli artisti protagonisti dell’evento. Questa pellicola è un viaggio nella storia dell’arte AV tra presente, passato e futuro che dà voce a 30 delle figure più rappresentative del movimento artistico a livello internazionale.
Gli ambasciatori di questi nuovi linguaggi artistici sono stati VJ provenienti da tutto il mondo: Myriam Bleau dal Canada-Quebec, Biosphere dalla Norvegia, KONX – OM – PAX dal Regno Unito, Nuno Mika dal Portogallo, MONOCOLOR dall’Austria, INITI dalla Repubblica Ceca, il collettivo ungherese Lighthouse, e gli italiani Paraadiso di base a Londra, CAPIBARA e il duo Made in Marche MacchineNostre.
Una spazio è stato dedicato agli artisti emergenti italiani, il Live Cinema Made in Italy che ha visto esibirsi MACK feat. Lototek, NaH60, Di Ciaccio + Serapiglia e Rosario Grieco.
Roma è tornata anche quest’anno, così, ad essere la capitale mondiale dell’arte digitale e dei nuovi media, con un taglio molto concettuale. La speranza è che si dia sempre più spazio alla sperimentazione artistica nata nel mondo underground e alla sua divulgazione, come già avviene nelle città nordeuropee, dove gli artisti riescono a trovare un assetto culturale fertile per la valorizzazione di questo genere.
di Samyra Musleh
Foto di LCF