Sono le 20.30, e dal fiume ancora niente. C’è moltissima gente. Tanti, troppi turisti, ma per fortuna intorno a me sento forte l’accento romano. Sono a Trastevere, nel cuore di Roma, e quella che aspetto sulle sponde del Tevere non è una Madonna per tutti. È la Beata Vergine del Carmelo, la Madonna dé Noantri. Da quasi mezzo secolo, quando secondo la leggenda nel 1535 una statua della Vergine fu rinvenuta alla foce del Tevere e donata ai frati carmel itani , nella capitale questi festeggiamenti si concludono con la proc e s s i o n e della Madonna fium a r o l a . Anche chi non vive più nel quartiere prende la macchina, sfida caldo e traffico e aspetta paziente che da Castel Sant’Angelo il battello percorra il fiume fino all’isola Tiberina. Qui la statua viene affidata alla confraternita del Santissimo Sacramento e al grido di viva Maria parte la processione. C’è chi una volta vista la Madonna si allontana velocemente (sembra bastargli) e chi invece resta piantato al suo posto finché non gli passa accanto. La saluta, le chiede la grazia e poi la segue per tutto il quartiere fino a Santa Maria in Trastevere, una delle chiese più antiche della capitale.
I più pigri aspettano direttamente in piazza. I più furbi sono già accomodati in chiesa. Intorno a me hanno tutti i capelli bianchi. La signora accanto mi affida la sua macchinetta fotografica, ancora in pellicola, e mi dice “Tieni lellè, io nun ce vedo. Mi raccomanno, ‘ste foto devono annà in Argentina”. Così si conclude la Festa de’ Noantri, che durante tutta la seconda metà di luglio riempie di bancarelle le strade e le piazze. Oggi si è perso quel carattere popolare di un tempo perché ormai i trasteverini sono rimasti in pochi, ma ogni anno ne viene rievocato lo spirito per turisti e romani. Non che io rimpianga i tempi passati, la semplicità con cui ci si abbandonava al volere di qualcosa che ci dicevano essere più grande di noi, ma è impossibile non cadere nella trappola del paragone. Non ci crediamo più ai miracoli. Quella che ha percorso le acque del Tevere ed è stata trasportata a fatica fin dentro la chiesa è solo una statua. Non c’è niente dentro ne dietro. Allora perché mi emoziono? Mentre guardo con distacco i miei coetanei crederci, mi commuovo per tutte quelle signore che potrebbero essere mia nonna e che ci credono ancora. La genuinità del loro trasporto è lontanissima dalla Chiesa moderna. I loro peccati saranno perdonati.