di Veronica Gabbuti
foto di Francesco Iervolino
Questa è una storia che non si trova sulle guide turistiche e con ogni probabilità non è neanche vera. Ma Hassan Hussein, driver, amico e compagno del mio viaggio in Giordania, ne ha descritto i particolari con tanta convinzione e tanto orgoglio da meritare che fosse raccontata ancora. Le città bibliche di Sodoma e Gomorra sorgevano nei pressi del Mar Morto ed erano note per la diffusione delle pratiche omosessuali tra i loro abitanti. Ovviamente, Dio decise di distruggerle. Proprio come Noè nel Diluvio Universale, fu la volta di Lot ottenere la salvezza dietro raccomandazione dello zio Abramo. Per questa ragione a casa sua furono inviati due angeli cui offrì ospitalità per la notte, come da miglior protocollo mediorientale. Ma gli angeli, si sa, sono creature bellissime e i sodomiti chiesero di poterne abusare. In quanto ospiti, gli angeli dovevano essere rispettati, dunque Lot offrì le proprie figlie vergini ai cittadini, che le rifiutarono poiché donne. A quel punto per Sodoma e Gomorra non ci fu più nessuna speranza. Alla famiglia di Lot fu concesso di fuggire, a patto di non voltarsi indietro a guardare la distruzione delle due città. La moglie, disobbediente, fu trasformata in una statua di sale. Quella che poco prima era una pianura verdeggiante fu inondata da una pioggia di fuoco e di zolfo, il sale riempì il mare trasformandolo in salamoia e uccidendo ogni forma di vita presente, la terra si spaccò per chilometri creando un canyon immenso, il Wadi Mujib, che oggi è la riserva naturale più bassa del mondo, con alcuni punti a 410 metri sotto il livello del mare. Si estende dal Mar Morto a Nord fino ai monti di Madaba, e a Sud fino a Karak, arrivando sulla sommità a circa novecento metri sopra il livello del mare. Al suo interno le cascate di acqua dolce e freddissima della sorgente sulfurea di Hammamat Ma’in si alternano a massi sospesi a mezz’aria che lasciano filtrare la luce creando ombre e disegni sulle pareti ripide e lisce. Il Mujib è un luogo di Bibbia, di colpe, di errori, di Giudizio, di sale, di zolfo, di trekking e di turisti. Non è un luogo qualunque. L’ultima puntata di questa oscura vicenda biblica narra del buon Lot che, ubriaco di vino, si unisce con le sue figlie per generare i Moabiti e gli Ammoniti, progenitori del popolo giordano. Il mio amico Hassan ha però voluto sottolineare che in tutta questa storia non contano più di tanto i costumi sessuali, la distruzione o, chessò, l’incesto. Ciò che davvero è importante è l’ospitalità. E così sia. Nessuno sa esattamente se Sodoma e Gomorra sorgessero proprio sopra il canyon, ma non ho potuto fare a meno di notare una stalagmite di sale attraverso cui, in una minuscola fessura, si vede il blu del cielo: l’occhio blu della povera moglie di Lot.
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