Tempo di lettura: 1 min

Se si parla di gioco d’azzardo la prima città che viene in mente è probabilmente Las Vegas, ma non sarà così per molto. Gli studi dell’azienda Globalysis infatti parlano di 20 milioni di dollari in più prodotti dai casinò di Macau rispetto ai 6,6 miliardi prodotti da quelli di Las Vegas. La regione di Macau, in lingua originale Àomén, è un paradiso per i giocatori d’azzardo, con i suoi 35 casinò in 30 chilometri quadrati. Altre stime ci raccontano che un impiegato su cinque lavora nel mondo dell’azzardo. Macau è stata l’ultima regione dell’Asia a liberarsi dalla colonizzazione europea. Il nome Macau infatti è portoghese, dato che la città è stata sotto il dominio lusitano dal XVI secolo fino al 20 dicembre 1999, quando è passata sotto la sovranità della Cina dopo 442 anni di dominazione portoghese. Ed è proprio al Portogallo che si deve la varietà architettonica e non solo che contraddistingue la regione. Macau infatti si compone di due parti, quella storica, dichiarata patrimonio dell’Unesco e derivato del mix tra le culture cinese e portoghese, piena di monumenti e vicoli, palazzi e parchi, e la parte moderna, che sembra a tutti gli effetti una copia di Las Vegas (a sua volta piena di riferimenti alla cultura e alle città europee). La cultura rispetto a Las Vegas però è certamente diversa, e così cambiano anche i giochi che appassionano le migliaia di visitatori: il gioco che va per la maggiore a Macau è infatti il baccarat, con delle puntate minime di 1500 euro nelle sale dei professionisti. Non si beve alcool, ma tè, rendendo il gioco non un episodio divertente da vivere con una certa ebbrezza da champagne e adrenalina, ma una questione da affrontare con la massima serietà.

Negli ultimi sedici anni gli investimenti sulle strutture di intrattenimento hanno superato i 25 miliardi di dollari, provenienti per la gran parte dagli Stati Uniti. Prima di allora, nel 2001, il monopolio per l’azzardo apparteneva ad un magnate locale, Stanley Ho. Il governo cinese però, rendendosi conto di poter approfittare del crescente interesse per il mondo dell’azzardo, gli revocarono il monopolio ed iniziarono ad accogliere turisti giocatori e soprattutto, i loro soldi. Sì, perché un viaggio a Macau può costare ben oltre i 500 euro, e considerando la spesa per ogni puntata al casinò, non sono molti i giocatori che possono permettersi il sogno dei tavoli verdi della città: a loro non resta che trovare il gioco giusto tra le tante possibilità dei casinò online legali e sperare nella vincita che li porterà nella capitale asiatica dell’azzardo!

Articolo precedenteTransiberiana: un viaggio attraverso la cultura russa
Articolo successivoDieci giorni in un hotel a tre stelle a Tenerife
Redazione the trip
The Trip Magazine nasce agli inizia del 2010 a Roma per proporsi come punto di vista alternativo al modo convenzionale di viaggiare. Siamo uno spazio virtuale per la promozione della cultura del viaggio e dei suoi protagonisti. Amiamo la natura e i paesaggi, la storia ed i monumenti, ma prima di tutto amiamo le persone e le dinamiche umane che si celano dietro di esse, a tutte le latitudini del mondo.