Guidando ancora verso sud sulla M65, all’altezza di Klaas Jagers, si entra nel Table Mountain National Park, si attraversa la Cape of Good Hope Nature Reserve fino ad arrivare all’estremo della penisola del Capo che, con le sue due punte, somiglia alla coda di una balena. Un’antilope attraversa la strada. È marrone e ha il muso bianco, come una maschera africana. Al di là c’è la savana, i cespugli bassi, i rami secchi, le rocce bianche e uno struzzo che corre sull’asfalto.
I Portoghesi battezzarono quello che oggi è il Capo di Buona Speranza come Cape of Stormes, per via delle numerose barche che venivano travolte nello scontro di correnti tra l’Oceano Indiano e l’Oceano Atlantico. Arrivati al Capo è bello arrampicarsi sulla montagna che, dopo qualche ripida roccia, offre una tranquilla passeggiata lungo un sentiero tracciato tra pendii scoscesi e strette baie desolate. Sulla via si incontrano i dassie rats, roditori sudafricani che vivono tra le rocce, e gli storni dalle ali arancioni. In meno di un’ora si è dall’altra parte della montagna a Cape Point, dove la passeggiata continua fino al picco più alto dove si trova il faro.
Risalendo per l’M4, lungo la costa orientale della Penisola del Capo, si incontra Simon’s Town, una graziosa cittadina costiera nei pressi della quale si trova la famosa Boulders Beach, dalle rocce arrotondate e le piscine naturali. Qui dimora una colonia di circa tremila pinguini africani. In estate non ci si può non fermare a Seaforth, una delle più belle spiagge della False Bay.
Simon’s Town è anche una base navale. Di sera e la cittadina è un brulicare di luci sulla nera montagna, ed è possibile sentire il rumore di spari. Se ci si ferma lungo la strada, si vedono i proiettili come piccole fiamme incandescenti sfiorare l’oceano, per poi rimbalzare sul filo dell’acqua e volare in alto. Si tratta di esercitazioni militari ma è uno spettacolo di fuochi e la città sembra in festa.
In Jubilee Square c’è la statua in bronzo di un cane e, a fianco, una targa a lui intitolata: l’abile marinaio Just Nuisance. Nuisance era un alano che venne portato a Simon’s Town dal suo primo padrone agli inizi della seconda guerra mondiale, nel 1939. In poco tempo divenne famoso tra i militari finché non fu addirittura arruolato nella Royal Navy. Aveva il permesso di salire a bordo dei treni e, anche se spesso veniva buttato fuori dai conducenti, l’alano era capace di saltare da un treno all’altro e alla fine trovava sempre la strada di casa.
Guidando lungo la Red Hill Road si arriva in cima alla montagna dove si trova la tomba di Nuisance. Il guardiano e amico ricordato con affetto.
Più avanti ancora troviamo Kalk Bay, che in Olandese e Africano significa Baia della calce, perché è ricoperta di migliaia di gusci di cozze, e proprio con questi i coloni costruirono la cittadina.
A Kalk Bay c’è un’atmosfera di vacanza. I surfisti adorano cavalcare le onde del famoso surf spot, noto come Kalk Bay Reef, e i pescatori da qui prendono il largo con variopinte barche da pesca tradizionali mentre i turisti passeggiano lungo la banchina, curiosando tra un negozietto bohémien e un pezzo d’artigianato, per poi fermarsi a bere un buon vino locale o una birra ghiacciata.
Le acque vantano una ricca barriera corallina, l’Oceano è gelido e la costa è piena di grotte magnifiche. Se si attende a riva che tornino i pescatori, è possibile comprare del pesce freschissimo e farselo arrostire sul primo barbecue della spiaggia.
Kalk Bay è piena di ristorantini, fra i tanti consiglio di trascorrere una piacevole serata al Cape to Cuba che ricrea l’atmosfera de l’Havana e ha esterni sabbiosi, interni cinematografici, piatti di carne e di pesce e gustosissimi Mojito. Cape to Cuba fa oggi parte dei Coolest Restaurants, tra i 100 ristoranti migliori del mondo, ha prezzi assolutamente accessibili e il suo motto è «Perhaps Fidel Castro surviving ten American presidents!»
Muizenberg
Verso Nord, costeggiando la False Bay, s’incontra Muizenberg, che vanta la spiaggia più famosa di Cape Town per chi ama il surf. Qui ci si può divertire con diversi sport d’acqua come il kite surf, la vela, la canoa e il bird watching. La spiaggia è lunga, le onde gentili e una schiera di cabine gialle, rosse, verdi e blu danno un vivace tocco di colore al panorama. Tuttavia la spiaggia di Muizenberg è anche nota per essere quella più pericolosa per gli squali che vi gravitano intorno. Lo scorso 2 Agosto un surfista ventenne è stato attaccato da un enorme squalo bianco.
Di notte la città alta si mostra sul fianco della montagna come una breve distesa di finestre illuminate, incorniciata da un bosco nero sullo sfondo e il cielo sudafricano tempestato di stelle.
Stellenbosch
Allontanandosi dal mare verso l’entroterra, si arriva nella regione dei vigneti, percorrendo una delle due strade del vino: la R310 o la R44. I principali centri vinicoli di Winelands sono Stellebosch, Franshhoek, Somerset West e Paarl.
Stellenbosch, la seconda città più antica del Sudafrica dopo Cape Town, è un centro universitario molto pittoresco in stile Cape Dutch, dove è possibile degustare alcuni tra i più buoni vini sudafricani e del mondo, come lo Stellenbosch Merlot, il Fairview Pegleg Carignan o lo Stellenbosch Cabernet Savignon, accompagnati da formaggi deliziosi tra cui lo Chèvre de la berg, il White rock con mirtilli o il Camembert all’aglio e alle erbe.
La Stellenbosch Wine Route fu ultimata nel 1971 ed è la più antica strada del vino del Sudafrica, attorno alla quale gravitano più di duecento produttori. Fu il governatore del Capo, Simon Van Der Stel, che, nel 1679, incoraggiò la popolazione alla coltivazione di frutta e verdura per arricchire la fornitura delle navi dirette alle Indie Orientali.