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Ho amato Sofia dal primo momento che sono atterrata, dai soffitti bassi dei motel in stile post-sovietico ai mercati contadini, in particolare il Zhenski Pazar Women’s Market conosciuto come il “Mercato delle donne”; un bazar povero, dove si vendono ancora le erbe spontanee e si cerca di sbarcare il lunario offrendo quei pochi ortaggi prodotti nei propri appezzamenti di terra domestici, come in Italia dopo la grande guerra.

Un sincretismo di profumi e culture è quello che rende la capitale della Bulgaria una porta d’occidente con ancora molti retaggi ottomani e da satellite sovietico.

Per conoscerla a fondo ho prenotato una visita guidata della città con Free Tour Sofia, organizzata dall’omonima associazione che si avvale di giovani competenti e amanti della cultura, della storia e dell’arte locale, e che propone differenti itinerari.

Anche il Graffiti Tour Sofia (a pagamento) è da considerare, purtroppo è stato annullato causa mal tempo, però sono riuscita a reperire una mappa online e raggiungere qualche murales d’autore geolocalizzato nella città.

Per bere, mangiare e divertirsi in questa Sofia alternativa vi consiglio:

The Thirsty Dragon Inn, un localetto economico e informale circondato da un giardino di rampicanti, dentro una casetta in legno stile Tolkien. Piatti locali fatti in casa e fiumi di birre artigianali a prezzi economici.

L’Hambara dove bere, che sembra uno speak easy ma al contrario è super-economico, nascosto in un seminterrato illuminato solo da candele, si raggiunge entrando dal corridoio di un cortile apparentemente abbandonato.
Non temete il luogo angusto, da fuori sembra un po’ malfamato, ma è tutt’altro.

65 Fireflyes è musica, drink, biliardino e stand-up comedy. Questo locale internazionale e un po’ hipster mette d’accordo tutti. Giardino all’aperto, veranda tipo uccelliera retrò e 3 piani arredati in stile vintage, dove nella stessa serata potete assistere a diverse performance dislocate nelle diverse aree. Da visitare assolutamente.

di Samyra Musleh

 

 

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Samyra Musleh - Chief Editor
Antropologa, divulgatrice scientifica e content manager è caporedattrice per ThetripMag a tempo pieno. Ibrida dalla nascita, metà italiana e metà giordano palestinese, vive rincorrendo la cosa che ama di più: andare a caccia dei vocaboli giusti per raccontare storie che rimangano impresse. Ama la natura ma anche la tecnologia, i contesti multiculturali, il giornalismo d’inchiesta e i libri di fantascienza. È sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo da sperimentare e posti nuovi da conoscere. Iperattiva e versatile, prova a reinventarsi ogni giorno per non soccombere alla giungla urbana che la circonda insieme al suo fidato compagno di vita a 4 zampe.