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Dicono che Monaco di Baviera sia chic e sofisticata, una città del sud che equivale al nostro nord italiano. Io ho vissuto una Monaco di Baviera bohemien, underground, eclettica ed esuberante. Una città che mi è rimasta nel cuore e che con questo viaggio ne ha confutato la visione comune.

Era l’estate del 2018 e una delle mie migliori amiche si era trasferita lì per lavoro.      Monaco d’estate ha un clima perfetto ed è ricca di eventi musicali e culturali. Il primo giorno ho trascorso la mattinata a immergermi nelle acque limpide e gelide dell’Isar, il fiume che attraversa la città e a guardare alcuni bagnanti lasciarsi trasportare dalla corrente su materassini gonfiabili, letteralmente da una parte all’altra di Monaco, un diversivo frequente per la gente del posto.

Uno spuntino in un food track dentro un tram stazionato davanti la Pinakothek der Modern mi ha ritemprata per poi affrontare un tour della città in bici, noleggiata tramite uno dei tanti servizi di bike sharing disponibili (ai tempi più diffusi che in Italia). Nel primo pomeriggio ho visitato il MUCA (Museo di Arte Urbana di Monaco di Baviera) dove sono disponibili mostre temporanee, ma anche murales permanenti di artisti internazionali.

Uno spettacolo da non perdere è certamente il fiume Eisbach, il cui nome in tedesco significa “ruscello di ghiaccio”, nato dalla deviazione dell’Isar. Questa è una vera e propria attrazione turistica che si trova nell’Englischer Garten, un immenso parco pubblico che si estende dal centro fino al confine nord-orientale della città, e che si è trasformato in un hot spot per i surfisti locali. Avete capito bene in questo punto specifico è possibile vedere acrobazie acquatiche in pieno centro storico.

Una vecchia nave mercantile “Alte Utting“, riadattata a cocktail bar e ristorante (con diversi punti ristoro) ci ha ospitate per aperitivo. La stiva è stata lasciata esattamente come in origine, tra comandi e altri elementi che non saprei identificare.

La serata si è conclusa al Bahnwärter Thiel, un locale che si trova in un’ area industriale appartenente a un ex mattatoio, dove dal 2015, sono stati riversati decine di container per il trasporto marittimo originari del porto di Amburgo, un ex padiglione espositivo della Lenbachhaus e alcuni vagoni della metropolitana di Monaco. Quel cimitero di rottami dal 2017 è diventato un museo a cielo aperto perché ogni superficie è stata decorata da street artist di tutto il mondo.

Al Bahnwärter Thiel si balla dentro vagoni e si beve dentro hanger. Un telefono giocattolo squilla dentro una vecchia cabina per le fototessere. Se rispondi puoi parlare con qualcuno che si trova dalla parte opposta del club e intavolare assurde conversazioni. Il divertimento è assicurato.

di Samyra Musleh

 

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Samyra Musleh - Chief Editor
Antropologa, divulgatrice scientifica e content manager è caporedattrice per ThetripMag a tempo pieno. Ibrida dalla nascita, metà italiana e metà giordano palestinese, vive rincorrendo la cosa che ama di più: andare a caccia dei vocaboli giusti per raccontare storie che rimangano impresse. Ama la natura ma anche la tecnologia, i contesti multiculturali, il giornalismo d’inchiesta e i libri di fantascienza. È sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo da sperimentare e posti nuovi da conoscere. Iperattiva e versatile, prova a reinventarsi ogni giorno per non soccombere alla giungla urbana che la circonda insieme al suo fidato compagno di vita a 4 zampe.