Villa Torlonia è una delle tante e bellissime ville che arricchiscono la citta di Roma! Questo splendido complesso, situato lungo via Nomentana, è un’oasi di tranquillità e bellezza, perfetta per una passeggiata rilassante lontano dal trambusto cittadino.
Circondato da un vasto parco di 132.000 metri quadrati, Villa Torlonia offre una varietà di alberi secolari, tra cui querce, castagni e alberi da frutto come fichi, ciliegi e meli. È il luogo ideale per immergersi nella natura e godere di pace e silenzio.
La villa fu costruita nel XIX secolo e appartenne alla famiglia Torlonia. Oggi, è aperta al pubblico e ospita mostre d’arte, eventi culturali e spettacoli teatrali. Non perdete l’opportunità di visitare il Casino dei Principi, un edificio affascinante all’interno del complesso.
Uno dei gioielli di Villa Torlonia è la Casina delle Civette. Questo edificio, che un tempo fu dimora del principe Giovanni Torlonia jr., racchiude una storia affascinante e un design unico.
Inizialmente, la Casina era conosciuta come Capanna Svizzera, costruita nel 1840 su commissione del principe Alessandro Torlonia. Era un manufatto rustico con pareti esterne in tufo e interni dipinti a tempera per imitare rocce e legno. Nel corso degli anni, subì una serie di trasformazioni radicali.
Nel 1908, il nipote di Alessandro, Giovanni Torlonia jr., trasformò la Capanna Svizzera in un “Villaggio Medioevale”. L’architetto Enrico Gennari guidò i lavori, trasformando l’edificio in una raffinata residenza con grandi finestre, loggette, porticati e torrette. Nel 1916, l’edificio fu ribattezzato “Villino delle Civette” a causa della presenza di una vetrata con due civette stilizzate tra tralci d’edera, realizzata da Duilio Cambellotti nel 1914.
Nel 1917, l’architetto Vincenzo Fasolo aggiunse strutture al fronte meridionale della Casina, creando un apparato decorativo fantasioso in stile Liberty. Gli spazi interni, su due livelli, sono riccamente decorati con pitture, stucchi, mosaici, maioliche policrome, legni intarsiati e sculture in marmo.
Di seguito le fotografie che raccontano la mia passeggiata al tramonto di questo bellissimo luogo.
Testi e fotografie di Marco Barretta