«Che hai un cerchietto per il mio labbro?»
Il mio primo incontro con Alessandra Nicosia è iniziato così, eravamo nella sede dell’azienda di consegne in bici, Eadessopedala, per cui lavoravamo entrambi e per cui lei lavora ancora.
A Roma andare in bicicletta è una cosa piuttosto pericolosa, la cultura di questo mezzo di locomozione sta iniziando solo da pochi anni a fare la sua comparsa e per le strade è come essere invisibili. Fare poi consegne in bici è più o meno pericoloso come maneggiare uranio impoverito senza protezioni, roba da veri duri o da veri psicopatici e credo che io e Ale rientriamo pienamente nella seconda categoria, probabilmente lei anche nella prima.
Oltre a rischiare la vita quotidianamente per sbarcare il lunario è un’infaticabile cicloviaggiatrice, prettamente solitaria. Ha raggiunto Capo Nord, ha fatto il giro dell’Islanda e ora sta esplorando Tasmania e Australia. Se a tutto questo si aggiunge che è anche simpaticissima e superironica, capirete come non si può non apprezzarla.
Una vera amazzone punk, visto che fa tutto da sola, seguite assolutamente il suo blog (alessandranicosia.blogspot.it) e sostenetela nei suoi viaggi. Se poi avete la fortuna di incontrarla mentre follemente si aggira per il mondo, vuol dire che siete baciati dalla sorte.