Tempo di lettura: 1 min

Vi porto in Islanda, nella terra del ghiaccio e del fuoco, tra una delle sue bellissime cascate che arricchiscono questa regione di ambienti mozzafiato.

Nel nord est dell’Islanda c’è Godafoss, una cascata straordinariamente bella, vicino alla città di Akureyri ed è una delle attrazioni turistiche più popolari del paese, tappa obbligatoria per chiunque visiti l’Islanda.

Godafoss, che si traduce come “Cascata degli dei“, è larga circa 30 metri e alta 12 metri ed è formata dal fiume Skjálfandafljót, che ha la sua sorgente nel vicino lago Mývatn. Si ritiene che la cascata abbia preso il nome dai primi coloni norvegesi che, gettando le loro statue delle divinità pagane nella cascata, simboleggiarono la loro conversione al cristianesimo nell’anno 1000 d.C.

La cascata stessa è incorniciata da una serie di ripide scogliere, che le conferiscono uno sfondo drammatico. È inoltre circondata da una varietà di flora e fauna, tra cui diverse specie di uccelli che spesso possono essere fotografati non solo da chi è appassionato di birdwatching ma anche dai “turisti per caso”. I visitatori della cascata possono inoltre approfittare dei sentieri e dei punti panoramici vicini, che offrono una vista eccellente di tutto il complesso.

Il periodo migliore per visitare Godafoss è durante i mesi estivi, quando il clima è più caldo e la cascata è più potente. Ovviamente io l’ho visitata in novembre, quando neve e gelo la facevano da padrone. Le comunità locali mi è hanno informato anche che il modo migliore per vivere la cascata è a bordo di una barca, che può essere facilmente noleggiata nella vicina Akureyri. Sul letto del fiume si può avere una prospettiva unica, oltre alla possibilità di vedere quelle numerose specie di uccelli che abitano la zona.

Godafoss è sicuramente una delle meraviglie naturali dell’Islanda che dovete vedere e difficilmente la perderete, perché si trova proprio sul percorso della famosa N1, l’autostrada ad anello che circonda tutta l’Islanda.

Testi e fotografie di Marco Barretta

Articolo precedenteIl Großer Tiergarten di Berlino – coesistenza tra uomo e natura
Articolo successivoUn tè al Parco Nazionale di Thingvellir
Marco Barretta
Marco Barretta è documentarista e autore romano che da vari anni si occupa di progetti complessi di comunicazione visiva e transmediale. È stato regista del documentario Race Around Ireland, poi trasmesso da Sky Bike Channel, e autore e direttore della fotografia del documentario “Habitats - la geografia degli altri”. È inoltre uno degli autori del progetto Adaptation, dedicato all’adattamento al cambiamento climatico e prodotto in collaborazione con The Trip Agency e che vanta media partnerships con enti governativi e grandi aziende private. Barretta è anche pilota di droni professionista, fotografo certificato Google Maps e diplomato Direttore della Fotografia presso la Vision Academy. Ha esperienza nell’utilizzo di tecnologie innovative quali video e foto a 360 gradi e della Realtà Virtuale, soprattutto in occasione di mostre ed eventi. In qualità di autore di comics ha scritto delle graphic novel per case editrici di livello internazionale quali Panini Comics e Tunué, vincendo anche il premio Boscarato dedicato al miglior fumetto per ragazzi.