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In questo post lascio da parte le famose luci al neon di Tokyo, le strade colorate, i sapori e la frenesia di una città che non dorme mai. O forse sì, in quel grigio lunedì mattina, che da Shinjuku ho attraversato la città per arrivare a Ueno, al Tempio Kiyomizu Kanon e al Shinobazunoike Benten-do.

La città alle prime luci del mattino mostra i suoi angoli meno smussati, i palazzi grigi, gli intrecci dei cavi elettrici e una rete ferroviaria come capillari di ferro che si muove silenziosamente da una parte all’altra della città. Nel racconto fotografico c’è una parentesi di questi silenzi, un percorso metropolitano in attesa delle prime luci del crepuscolo.

Il Tempio Kiyomizu Kanon è un tempio buddista dedicato alla dea della misericordia, Kannon, che si trova all’interno del Parco di Ueno. Il modo più semplice per raggiungere il tempio è prendere la linea JR Yamanote fino alla stazione di Ueno e poi seguire le indicazioni per il Parco di Ueno. Una volta entrati nel parco, bisogna salire il sentiero che parte dalla statua di Takamori Saigo, un famoso samurai che combatté nella battaglia di Ueno nel 1868. Il tempio si trova sulla collina e si riconosce facilmente per il suo colore rosso e la sua terrazza.

Il tempio fu costruito nel 1631 come parte del complesso del Tempio Kaneji, che era uno dei più grandi e potenti templi di Tokyo. Il tempio si ispirò al più famoso Tempio Kiyomizu-dera di Kyoto, che ha una terrazza simile da cui si può ammirare il panorama. Il nome Kiyomizu significa “acqua pura” e si riferisce alla sorgente che scorre sotto il tempio di Kyoto. Anche il tempio di Tokyo ha una sorgente, ma non è accessibile al pubblico.

Il tempio è noto per ospitare una statua di Kannon alta 30 metri, che ha mille braccia per aiutare le persone in difficoltà. La statua è considerata una protettrice delle donne incinte e delle madri, e molte donne vanno al tempio per pregare per avere un figlio o per la salute dei loro bambini. Una tradizione particolare è quella di lasciare una bambola al tempio per affidarla alla dea. Ogni anno, il 25 settembre, si svolge una cerimonia in cui le bambole vengono bruciate per liberarle dalle sofferenze.

Il tempio offre anche una bellissima vista sullo stagno Shinobazu dove è situato il Shinobazunoike Benten-do, un tempio buddista dedicato alla dea Benzaiten, la dea di tutto ciò che scorre, come l’acqua, la musica, l’amore, la ricchezza e così via. Il tempio si trova su un’isola artificiale al centro dello Shinobazu Pond, uno stagno che fa parte sempre del Parco di Ueno.

Il tempio ha una forma ottagonale molto particolare, con una decorazione bianca e un tetto verde di bronzo. All’interno sono venerati Benzaiten e il dio della saggezza. Molti visitatori vengono qui per fare una preghiera e ottenere una benedizione. Il tempio è anche famoso per le sue lanterne e le sue bandiere colorate che lo rendono molto pittoresco. Il tempio fu costruito nel periodo Edo dal fondatore del Kan’ei-ji, un tempio associato agli shogun Tokugawa. Il fondatore si ispirò al lago Biwa e alla sua isola Chikubushima, dove si trova un altro tempio dedicato a Benzaiten.

Lo Shinobazu Pond è anche noto per le sue piante di loto che durante l’estate coprono completamente la sua superficie. Si dice che le foglie di loto simboleggino il mondo materiale, mentre i fiori rappresentino il mondo spirituale. Il contrasto tra il verde delle foglie e il rosa dei fiori crea uno spettacolo incantevole. Lo stagno è diviso in tre sezioni: una chiamata Lotus Pond, una chiamata Boat Pond e una chiamata Cormorant Pond. Quest’ultima si trova all’interno dello zoo di Ueno e ospita degli uccelli acquatici.

Il Parco di Ueno è uno dei luoghi che vi consiglio di visitare se vi trovate a Tokyo. È un angolo di pace e bellezza in mezzo alla frenesia della città. Potrete scoprire una parte della cultura e della religione giapponese tra i freddi grattacieli di una città che non si ferma mai.

Testi e fotografie di Marco Barretta

 

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Marco Barretta
Marco Barretta è documentarista e autore romano che da vari anni si occupa di progetti complessi di comunicazione visiva e transmediale. È stato regista del documentario Race Around Ireland, poi trasmesso da Sky Bike Channel, e autore e direttore della fotografia del documentario “Habitats - la geografia degli altri”. È inoltre uno degli autori del progetto Adaptation, dedicato all’adattamento al cambiamento climatico e prodotto in collaborazione con The Trip Agency e che vanta media partnerships con enti governativi e grandi aziende private. Barretta è anche pilota di droni professionista, fotografo certificato Google Maps e diplomato Direttore della Fotografia presso la Vision Academy. Ha esperienza nell’utilizzo di tecnologie innovative quali video e foto a 360 gradi e della Realtà Virtuale, soprattutto in occasione di mostre ed eventi. In qualità di autore di comics ha scritto delle graphic novel per case editrici di livello internazionale quali Panini Comics e Tunué, vincendo anche il premio Boscarato dedicato al miglior fumetto per ragazzi.