Tempo di lettura: 1 min

Geyser fumanti, cascate fragorose, canyon mozzafiato e vasti campi di lava: nel mio viaggio in Islanda ho visto posti straordinari e incredibili ma di cui non vi parlerò in questo articolo. La nostra destinazione è Jökulsárlón, la laguna glaciale più famosa di questa terra, con la Diamond Beach proprio di fronte al bellissimo ghiacciaio.

La Diamond Beach, conosciuta come Breiðamerkursandur in islandese, prende il nome dai pezzi di ghiaccio incontaminati che sono sparsi sulla sabbia vulcanica nera e brillano come giganteschi diamanti non tagliati. Si trova vicino alla laguna glaciale di Jökulsárlón, sulla costa meridionale dell’Islanda, a circa sei ore dalla capitale dello stato Reykjavik. Sebbene Diamond Beach non faccia parte del famoso Golden Circle Tour, negli ultimi anni è diventata una delle attrazioni turistiche più popolari del paese.

Enormi pezzi di ghiaccio si staccano costantemente dal Breiðamerkurjökull, un ghiacciaio di sbocco del Vatnajökull, la più grande calotta glaciale d’Europa. Frammenti di questi pezzi di ghiaccio si depositano poi sulla sabbia nera, creando uno straordinario effetto visivo.
La dimensione di questi “diamanti” può variare, così come il colore, che va dal blu intenso al bianco chiaro, con brillanti sfumature di turchese nel mezzo.

A parte i pezzi di ghiaccio simili a diamanti, la Diamond Beach è nota per non essere mai la stessa in due giorni diversi. Man mano che il ghiaccio si scioglie e nuovi pezzi finiscono sulla riva, la spiaggia cambia completamente di giorno in giorno. Per questo se hai intenzione di visitarla soprattutto in inverno, ti consiglio di trascorrere 2-3 giorni sulla costa meridionale del paese poiché la luce del giorno è limitata e i tramonti di una bellezza incredibile.

Testi e fotografie di Marco Barretta

Le prossime fotografie, invece, fanno parte della laguna glaciale Jökulsárlón, da dove partono i frammenti di ghiaccio che rendono unica la Diamond Beach.

Articolo precedenteIl cinema della gente per la gente: Guarimba International Film Festival ad Amantea
Articolo successivoIl villaggio ottomano di Cumalıkızık
Marco Barretta
Marco Barretta è documentarista e autore romano che da vari anni si occupa di progetti complessi di comunicazione visiva e transmediale. È stato regista del documentario Race Around Ireland, poi trasmesso da Sky Bike Channel, e autore e direttore della fotografia del documentario “Habitats - la geografia degli altri”. È inoltre uno degli autori del progetto Adaptation, dedicato all’adattamento al cambiamento climatico e prodotto in collaborazione con The Trip Agency e che vanta media partnerships con enti governativi e grandi aziende private. Barretta è anche pilota di droni professionista, fotografo certificato Google Maps e diplomato Direttore della Fotografia presso la Vision Academy. Ha esperienza nell’utilizzo di tecnologie innovative quali video e foto a 360 gradi e della Realtà Virtuale, soprattutto in occasione di mostre ed eventi. In qualità di autore di comics ha scritto delle graphic novel per case editrici di livello internazionale quali Panini Comics e Tunué, vincendo anche il premio Boscarato dedicato al miglior fumetto per ragazzi.