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Dal 1978, Ben&Jerry’s conquista i palati dei più golosi grazie a gelati buoni davvero, perché nati rispettando il concetto di sviluppo sostenibile finalizzato a raggiungere obiettivi di miglioramento ambientale, economico e sociale. Ma non solo. Ben&Jerry’s è sempre a caccia di buone idee che migliorino la vita della comunità. Ne è un esempio il Chocolate Fudge Brownie, i cui brownies provengono dalla Greyston Bakery di New York, un’azienda che cerca di dare una formazione e offre consulenza ai senzatetto, ai disoccupati e agli ex carcerati che necessitano di essere reintegrati nella società civile. Facile essere un gelato buono per tutti, meglio essere un gelato buono CON tutti: a Ben&Jerry’s piacciono le idee che contribuiscono a rendere il mondo un posto migliore. Come quella di Valparaiso…


di Francesca Rosati

foto di Alvaro Alegria

Da carcere a Parco Culturale Patrimonio dell’UNESCO. Da luogo di costrizione buio e cupo a centro vivace e colorato come le casette che costellano le colline della città. Siamo a Valparaíso, in Cile. Conosciuta come “la piccola San Francisco” e “il gioiello del Pacifico”, ha sempre attratto gli emigranti europei che l’hanno colonizzata prima della Grande Guerra, trasformandola in un gioiellino architettonico a picco sul mare. Nonostante il grande declino subìto nella seconda metà del secolo scorso, Valparaíso ha sperimentato un nuovo periodo d’oro alla fine degli anni Novanta, quando la Fundación Valparaíso, fondata dal poeta Todd Temkin, ha promosso diversi progetti e lavori di ristrutturazione e sviluppo, ha migliorato le infrastrutture turistiche e ha organizzato festival di musica etnica, jazz e classica.

Cortile-dell'ex carcere Valparaiso

È in questo secondo risveglio che si colloca il progetto “Ex cárcel”, la trasformazione di una prigione in centro culturale per e da parte della comunità. L’edificio si trova nel centro della città e ha funzionato come carcere per più di centocinquant’anni, fino al 1994, quando il servizio carcerario è stato trasferito e i due ettari di superficie di proprietà dello Stato sono stati affidati all’Amministrazione Regionale della Segreteria Nazionale dei Beni Architettonici.

Da allora gli abitanti del quartiere hanno chiesto che venisse riaperto come spazio per la collettività, senza però ricevere risposta dallo Stato. È stata quindi fondata l’associazione Corporación de Amigos de la Ex-Cárcel che ne ha occupato gli spazi con l’obiettivo di condurre attività sociali per la città di Valparaíso e per il quartiere. La prigione è stata disseminata di opere d’arte, sculture, dipinti sui pavimenti, marionette, giochi per bambini. Le mura cadenti sono state decorate con enormi graffiti, gli spazi all’aperto trasformati in parchi per bambini, e sono stati organizzati workshop artistici e musicali, eventi culturali, proiezioni di film e concerti per tutti, anche per chi non ha accesso alla rete culturale formale. Un centro di incontro e di scambio, di memoria e di cultura in un luogo singolare dal valore simbolico inequivocabile. E magari nell’ex cárcel, tra un’esposizione e l’altra, potrebbe esserci posto per un gelato Ben&Jerry’s.

Vista sul porto di Valparaiso

Non sono bastati sette incendi e il Piano Urbanistico del 2001, che annunciava lo smantellamento del complesso per la realizzazione di due ettari di residenza, a bloccare il progetto: la Corpraciòn si è mobilitata per la difesa e la conservazione del più antico edificio della città, trascinando con sé artisti, gruppi culturali e organizzazioni sociali che hanno partecipato attivamente a un processo di occupazione, di restauro e di animazione della struttura.

È grazie a questo fervente movimento che la Segreteria ha concretizzato un programma di recupero che ha portato l’ex carcere a diventare Parco Culturale Patrimonio dell’UNESCO. E così il vecchio magazzino per le polveri da sparo è diventato il centro culturale del quartiere, e per gli altri spazi sono avanzate molte proposte di intervento: conversione dell’ex carcere in scuola comunale, ostello per gli studenti, centro culturale, cinema, sala concerti, sala mostre, biblioteca… E oggi non coinvolge più solamente la gente comune ma si è affermato all’interno di gruppi di élite come funzionari di governo e artisti.

Playa Ancha

Gestito da un gruppo di cittadini e di organizzazioni sociali sotto l’egida del Governo Regionale, il progetto si pone come obiettivo quello di rimanere uno spazio pubblico aperto alla comunità dove fare arte libera promuovendo il patrimonio del luogo e dei suoi dintorni, supportando processi di apprendimento, di educazione e di intrattenimento che siano un’alternativa valida per i bambini e i giovani.

Nel contesto della globalizzazione tutto ciò assume grande valore, perché gli abitanti locali sono coinvolti in prima persona nella ricostruzione del sito che quindi riunisce più settori di intervento: i cittadini, le organizzazioni sociali, i governi, la società.

Non necessariamente sono i colpi di genio a cambiare il corso dei nostri giorni, spesso sono le piccole azioni quotidiane a permetterci di raggiungere quei traguardi e obiettivi che possono farci sentire meglio. Questa la filosofia di Ben&Jerry’s, la stessa adottata dalla città di Salvador Allende.

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