Tempo di lettura: 3 min

testo di Ludovica Calò | foto di Melissa Mc Claren

Tel Aviv è stata, sin dall’inizio, un centro multiculturale dove artisti e tradizioni differenti hanno trovato un privilegiato punto d’incontro. Intorno agli anni Trenta, al suo interno, venne costruita la Città Bianca: i migliori architetti e designer della città iniziarono a utilizzare lo stile architettonico del Bauhaus, costruendo circa quattromila edifici e rendendo Tel Aviv il più grande museo a cielo aperto di questo famoso stile.
Nel 2003 la città è stata proclamata Patrimonio Culturale dell’Umanità dall’UNESCO.

Kedem Shinar, fondatrice del Kedem Shinar Design
Kedem Shinar, fondatrice del Kedem Shinar Design

In occasione dell’Open House visitiamo la casa di Kedem Shinar, fondatrice del Kedem Shinar Design. L’appartamento è situato in uno dei pochi edifici stile Bauhaus rimasti immutati nel cuore di Tel Aviv e la designer ha mantenuto gran parte delle caratteristiche originali, cambiando qualche aspetto nell’arredamento interno e riuscendo a mixare perfettamente nuovo e vecchio, al fine di creare uno spazio luminoso, verde, che dona benessere e rilassatezza.
Kedem è figlia del famoso architetto israeliano Ami Shinar, con il quale ha lavorato per la realizzazione e il design della Stazione del treno di Sderot, città difficile in quanto continuo bersaglio di razzi provenienti dalla Striscia di Gaza. Proprio per questo lo studio Mann/Shinar ha realizzato una struttura irregolare, dal design insolito, fatta di pilastri d’acciaio a “V”, muri obliqui di cemento e vetri da cui entra la luce esterna creando, all’interno, un’atmosfera quasi magica.
Kedem, con il suo studio, è in una costante ricerca di nuovi tipi di linguaggi del design, soprattutto in un paese come questo che sta crescendo rapidamente. La Stazione di Sderot, in contrasto con il classico stile Bauhaus, è un evidente esempio che l’architettura, soprattutto in paesi come questo, può cambiare la vita di milioni di persone, migliorandola.

Holon è un’area industriale a sei chilometri da Tel Aviv ed è considerata la capitale israeliana del design. È proprio qui, infatti, che è stato costruito il Museo di Holon, primo museo in Israele dedicato al Design e considerato una delle nuove meraviglie del mondo.
L’iconico edificio è stato progettato da Ron Arad, designer industriale di fama internazionale, che ne ha fatto l’opera d’arte più importante del museo stesso. Il susseguirsi di sinuose lastre d’acciaio posizionate come un vortice l’una sopra all’altra creano uno scultoreo involucro esterno che, influenzato da sole e pioggia, muta continuamente il suo colore. Integrandosi perfettamente con l’ambiente circostante e rispettando la natura. Con i suoi tempi e i suoi climi. La struttura museale comprende due gallerie per esposizioni temporanee, un archivio, un Design lab e uno spazio di formazione per i ragazzi.

“Don’t design for designers, design for people” potrebbe essere il motto. All’Artplus Hotel di Tel Aviv  il concetto di arte viene totalmente rivoluzionato: qui le opere si integrano con il resto della struttura in quanto organiche, non esibite. L’Artplus infatti nasce con l’obiettivo di promuovere l’arte israeliana, integrandola alla vita quotidiana.
Entrando si nota subito l’opera di Zadok Ben David, dedicata all’evoluzione dell’uomo e considerata la più famosa tra quelle presenti. Nella hall invece, cattura l’attenzione la magnifica opera di Ilit Azoulay e poi salendo le scale si accede alle 58 Art Room. Stanze piccole, curate in ogni dettaglio, dove non si guarda il quadro, ma si è nel quadro.
L’Artplus Hotel è uno spazio dinamico dove artisti, critici e viaggiatori s’incontrano sinergicamente. Un luogo eclettico dove arte, cultura e modernità convivono e comunicano in modo creativo.

Nell’area industriale di Holon, accanto a una fattoria, si trova la Ronen Wasserman Gallery. Un luogo in cui il riciclaggio è il fattore dominante, in cui lusso e arte si incontrano, in cui si dà una seconda chance agli oggetti. Con Stile. Ospitata dallo studio Tin Man e curata da Guy Morag Tzepelwitz, questa galleria espone incredibili mobili di design realizzati con scarti di automobili. Influenzato dalla sua esperienza nell’ingegneria meccanica, Ronen fiuta subito, per esempio, il fascino della portiera di una vecchia Lexus, che trasforma in un tavolo da caffè. Mentre si ammirano cofani di una Lancia che diventano funzionali macchine del gas o sedili di una BMW che si trasformano in comodi divani, ci si accorge che ogni deformazione o cicatrice delle vecchie auto d’epoca non fa che infondere un fascino maggiore a questi fantastici oggetti.
Ma non è così semplice: ogni pezzo prevede tantissime tecniche – tra cui il taglio, la saldatura, la foratura, il rivestimento, la pittura, la protezione – prima di essere trasformato in un sorprendente, raffinato e perfetto mobile di design.

 

Un ringraziamento particolare a EL AL, la compagnia di bandiera di Israele.
Fondata nel 1948 è diventata una prestigiosa compagnia internazionale, le cui linee guida sono la creatività, l’efficienza, la puntualità e la professionalità, al fine di soddisfare le esigenze dei propri passeggeri in ogni luogo e momento. Scopri come volare in Israele con EL AL.
www.elal.com
Articolo precedente“Camminare stampa” Intervista a Pietro Vertamy
Articolo successivomy Francigena Trip
Ludovica Calò
Ludovica ha studiato Comunicazione alla Sapienza Università di Roma specializzandosi prima in Visual merchandisign presso l’Accademia del Lusso, poi in Moda presso l'Accademia Koefia e visto che ancora non le bastava è volata a Los Angeles presso la Loyola Marymount University per seguire un master in New Media Communication. Ha lavorato come Social Media Strategist e Content Creator per diverse società, specializzandosi nel settore Media e Comunicazione 2.0. Ludovica oggi ha ventisette anni e oltre a lavorare come freelance gestisce il suo blog dove può dare sfogo alla sua vera passione: il life style. Con una particolarità: è tutto dedicato a Roma. Dalla moda, al cibo, dalla musica all’arte, telodicoiocosa.it è una guida a tutti quei luoghi che rendono la Città Eterna sempre più affascinante ed eclettica. Raccontati da una romana doc.